Note: “Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno dopo l’altro. Camminiamo attraverso noi stessi incontrando ladri, fantasmi, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratellastri in amore. Ma sempre incontrando noi stessi.”
In questo Manuale dell’eremita, racconti della scomparsa e del silenzio, Giacopini affronta le storie di alcuni tra i protagonisti dell’arte e della cultura europea che hanno lasciato un segno. Un modo per fare i conti col Novecento, o con una certa idea del Novecento. Georges Méliès, Ludwig Wittgenstein, James Joyce, Fernand Deligny, Giorgio Morandi, Malcolm Lowry, Martin Heidegger, Luis Buñuel, John Coltrane e Bob Dylan: una galleria di ritratti sui generis, personaggi accomunati dall’irrequietezza verso la vita e l’insoddisfazione nei confronti della società, che si disvelano nella loro dimensione solitaria di eremiti moderni.
Vittorio Giacopini, scrittore, giornalista e conduttore radiofonico. Tra i suoi libri: Roma (Il Saggiatore, 2017), La mappa (il Saggiatore, 2015), Non ho bisogno di stare tranquillo (Elèuthera 2012), Re in fuga. La leggenda di Bobby Fischer (Mondadori, 2008), Scrittori contro la politica (Bollati Boringhieri, 1999). Ha inoltre curato la raccolta di scritti politici di Albert Camus. Mi rivolto dunque siamo (Elèuthera, 2009). |