Note: -Apre gli occhi di colpo. È seduta su una panchina, stordita. Si solleva e, disorientata, imbocca il sentiero per uscire dal parco, con addosso una strana sensazione di assenza. Nella sua mente rimbomba solo una gran confusione, i pensieri sono del tutto sconnessi. Non ricorda nulla di sé, se non il suo nome: Antea. Il suo passato è inesistente. Mentre cammina a fatica, le auto per strada le sfrecciano accanto. I suoi pensieri sembrano ritemprarsi con lentezza. Quasi per caso gli occhi si posano sul riflesso di una vetrina e si spalancano per lo stupore. Il suo corpo è intriso di una strana consistenza diafana. Una nebbia azzurrognola riempie i contorni della sua figura. Mio Dio, che mi è successo? Cosa sono? esclama. Si ferma e agita le braccia verso la strada in cerca di aiuto, ma nessuno si accorge di lei.
Cos’è successo ad Antea? Perché è morta? L’incontro con il giornalista Leonardo, l’unico che può vederla, sarà fondamentale per risalire alle origini della vicenda e per assemblare i tasselli di un mosaico misterioso e intrigante. Un legame molto speciale avvincerà i due protagonisti, rendendo labile il confine tra corporeo e incorporeo, tra finito e infinito.- |