Note: Questo libro nasce da un’intervista che Santiago Manuín, leader indigeno Awajún, deceduto nel 2020, ha rilasciato all’autore nell’estate del 2019 nei pressi di Santa Maria de Nieva, nell’Amazzonia peruviana. La figura di Santiago Manuín, strenuo difensore dei diritti del suo popolo, è associata in Perù alle tragiche conseguenze degli scontri che nel 2009 hanno opposto indigeni Awajún e Wampis alle forze di polizia. Il sangue del Cristo Awajún ci consegna l’immagine di un cammino che riporti la vita ad abitare territori simbolici di cui la civiltà occidentale è diventata sterile predatrice, votata ad una forma inconsapevole di esercizio e negazione maniacale del potere della morte. Il cittadino della civiltà globalizzata viene messo a confronto con il proprio volto nascosto di apportatore di morte, perché possa cercare di dare al problema centrale dell’esistenza umana una risposta diversa da quella che oggi domina la sua cultura. L’assenza di un’alternativa avrebbe come conseguenza il degrado della vita che abita la foresta amazzonica e ogni angolo del nostro pianeta, la distruzione dei territori viventi dalla cui linfa l’essere umano trae la sua possibilità di esistere. |