Note: Il lavoro, frutto di un decennio di osservazione intorno a pratiche residuali ma che mostrano oggi le sembianze delle mode e delle tendenze dei nostri tempi, riflette senza retorica sulle molte connessioni della raccolta e del consumo di erbe e frutti spontanei. Offre approfondimenti su quelle emergenti e su nuovi approcci ad attività che sfuggono alle definizioni più semplici. Dopo una disamina delle attività tradizionali si dedica all’ampio spazio riservato oggigiorno nel nostro Paese alle piante spontanee alimentari. Evidenzia le connotazioni antropologiche all’interno delle pratiche intorno al cibo, soffermandosi sulle motivazioni e sui bisogni contemporanei che le riguardano, in funzione della gastrolatria imperante e all’interno del catalogo delle tendenze green, come ritorno del cibo selvatico e nelle forme del recupero della tradizione ma anche come pratica distintiva del mangiare spontaneo. Osserva la ristorazione specializzata e gli appuntamenti gastronomici, le attività di formazione e il rapporto tra piante spontanee alimentari e mercati, oltre a riflettere sulle connessioni tra mangiare selvatico e benessere, attivismo alimentare e ambientalismo e sostenibilità. |