Note: Manuale teorico-pratico di medicina cinese Mancava, per quanto ne so, un libro del genere: che desse della Medicina Tradizionale Cinese (MTC) una rapida visione di insieme dalla quale far scaturire pensiero e metodo. Il ricorso alla fisica mi ha consentito di tradurre con espressioni gia768; note alla nostra cultura, il linguaggio esoterico dei libri antichi e di interpretare gli eventi clinici descritti, con processi riconosciuti anche dalla nostra scienza. Per questo l’epistemologia, cioe768; il discorso sul metodo, occupa uno spazio cosi768; importante nell’economia del libro: che, come manuale applicativo, non e768; certamente esauriente, ma credo lo sia come manuale operativo, perche769; insegna il modo di operare di questa medicina. A questo scopo era indispensabile una breve presentazione del pensiero cinese: della loro mente ideografica, espressa da una scrittura fatta di immagini, e inevitabilmente portata alla sintesi; e della loro filosofia cosmologica, il taoismo, che ben prima della nostra scienza, ha formulato una teoria del tutto, descrivendo, con la figura del TAO l’universo elettromagnetico di Einstein. In passato, quando il nostro concetto di energia era legato all’immagine di una massa in movimento (Newton), il discorso sarebbe stato difficile, ma oggi l’identita768; tra l’universo taoista e quello di Einstein ripete concetti che sono gia768; in uso sulla grande stampa. Ormai anche nel pensiero occidentale, l’energia conta piu768; della materia e lo scambio delle idee vale piu768; di quello delle merci. Tra l’altro la figura del TAO sembra descrivere anche il dilemma della nostra fisica atomica: onda o particella al fondo della nostra realta768;? Nelle antiche civilta768; agricole, ma in Cina forse piu768; che altrove, l’uomo dell’astronomia studiava le stelle per capire come il cielo governasse la terra. Fu cosi768; che l’uomo cinese mise in relazione il verde delle piante in primavera col sapore acerbo del frutto, il verde della bile coll’acidita768; del reflusso esofageo, il risveglio della natura coll’impulso per l’azione; il calore dell’estate col rossore del sangue e del cuore e la gioia che inonda il petto; il sapore piccante del cibo fermentato coll’idea della conservazione e la memoria; il buio precoce dell’inverno col brivido del freddo e della paura; il sole che brilla azzurro al mattino, giallo al meriggio e rosso alla sera, ripetendo nel giorno i colori che la natura assume nel corso dell’anno: e768; l’analogia! Eventi concomitanti come sapori, odori e colori, senza relazione causale apparente trasmettono nella natura un unico messaggio di eventi diversi, quello del tempo; come la pelle fa con l’eta768;. Certi passi del libro mi sono stati dettati dalla curiosita768; dei pazienti che mi chiedevano un libro che spiegasse anche a loro cosa facessi per curarli: la risposta era una messa in fase con l’universo fatto di onde. Percio768; mi sono diffuso prima sul concetto olistico e il criterio di similitudine dell’omeopatia, meglio noti, per poi introdurre quelli meno noti dell’olismo cosmologico cinese e dell’analogia che, come la similitudine, va interpretata con il concetto di risonanza tra onde, come dimostrano le macchine di Voll e Bru776;gemann. L’evocazione delle leggi fisiche che ne sono alla base, serve a far riflettere i detrattori dell’omeopatia, che ha avuto anch’essa, come la medicina normale, Ippocrate come fondatore e tutt’ora molti scienziati come epigoni. Il ruolo dell’acqua nelle diluizioni omeopatiche, come nel trattamento dei climi fatto in medicina tradizionale cinese, sembra supporre quel meccanismo di memoria sperimentatoda benveniste e terrorizzato dai cluster vibranti di Del Giudice e Preparata |