Note: Nel febbraio del 1941 Ignazio aveva compiuto trent’anni ed era arrivata anche la mobilitazione, come raccontava nella lettera del 3 aprile 1941:
Cari genitori,
credo che ormai avrete ricevuto la notizia della mia improvvisa partenza e della destinazione. Il viaggio è stato un po’ affaticato; ho dormito poco la notte (l’ordinanza è venuta a svegliarmi a casa alle ore 3 annunziandomi la partenza): la notte successiva in treno ero di servizio e dovevo scendere ad ogni fermata per evitare che qualche militare rimanesse a terra.
Quanto accadde a Zara e in Dalmazia dopo la deposizione delle armi si inquadra perfettamente nell’assunto, e il sacrificio estremo di tanti Italiani, a cominciare da Serrentino, Fiengo, Trafficante e Terranova, per non dire dei tanti civili, tra cui le famiglie Luxardo e Ticina, “è li che parla a chi lo vuol sentire”.
(dalla prefazione di Carlo Cesare Montani)
I Carabinieri di Zara, con in testa Ignazio Terranova, assieme alle altre Autorità
civili e militari ed a tantissimi cittadini inermi, pagarono con la vita, spesso in modo allucinante, come nel caso di quanti vennero affogati nelle acque dell’Adriatico con una pietra al collo. Quanto a Terranova, alla cui memoria verrà presto conferita la Medaglia d’onore di cui alla Legge 30 marzo 2004 n. 92, mancano notizie probanti sulla sua fine...
(dalla postfazione di Laura Brussi) |