Note: Cosa è il “Terzo Occhio”? La ghiandola Pineale? La Pituitaria? Il “Corpo Calloso”? Il controllo dei “Soffi Vitali”? Probabilmente, non si tratta di un organo fisico – o almeno non solo di un organo fisico – ma di una condizione del corpo umano raggiungibile attraverso la pratica alchemica definita Hat803;h803;ayoga. Lo Hat803;h803;ayoga - così come il Qi Gong Nei Dan che probabilmente dallo Hat803;h803;ayoga deriva – è infatti una pratica di Alchimia Interiore finalizzata alla modificazione di processi naturali del corpo e all’utilizzazione di una o più sostanze chiamate “Amr803;ta” o “Soma”; queste sostanze vengono prima accumulate nel corpo e poi utilizzate per ottenere il ringiovanimento, l’aumento della vitalità e della resistenza alle malattie ed in genere uno stato di costante beatitudine - A772;nanda – che allontana l’essere umano dalla sua innata ansia di incompiutezza. La percezione e l’utilizzazione di Amr803;ta, secondo gli yogin medioevali, è accompagnata dall’insorgere di particolari abilità fisiche e psichiche – siddhi – come l’acquisizione di una forza sovrumana, la capacità di comprendere e parlare tutte le lingue, o il potere di attrarre sessualmente ogni persona dell’altro sesso. Queste “abilità”, che nella nostra epoca vengono considerate suggestioni da film di fantascienza, per gli autori indiani di epoca medioevale e moderna – dall’XI al XVIII secolo - erano i frutti ordinari della pratica dello Hat803;h803;ayoga; si legge ad esempio nel Gorak7779;a Paddhati (X-XI secolo):(G.P. 2.48): “Se la lingua [di uno yogin] tocca costantemente l’apice dell’ugola, provocando il flusso di un succo [Amr803;ta} che [può avere] sapore salato, caldo o acido e (può essere simile al] latte, miele o burro chiarificato [avrà luogo] la scomparsa delle malattie, l’annientamento della vecchiaia, la recitazione [spontanea] degli 347;257;stra e degli agama [ovvero i testi di insegnamento tradizionali], l’immortalità connessa con le otto [siddhi], e si attrarranno irresistibilmente le “donne perfette.”Il Gorak7779;a Paddhati non è un caso isolato: dal IX al XVII secolo vengono scritti e diffusi decine di manuali di Hat803;h803;ayoga,-sia hindu sia buddhisti, in cui si descrivono i processi di produzione e utilizzazione dell’Amr803;ta e la conseguente acquisizione di poteri psichici quali “normali” conseguenze del percorso yogico. Ciò, ovviamente, non significa che gli eventi straordinari promessi o descritti da quei testi corrispondano alla realtà, e in un’epoca come la nostra affollata da falsi maghi e prestigiatori mascherati da guru, è lecito sospettare che quello del “Terzo Occhio” – e dei poteri che deriverebbero dalla sua “apertura” - sia un mito o una favola da racconta-re nelle sere d’inverno, né più né meno di certe miracolose guarigioni e trasformazioni che riempivano le cronache dell’Europa medioevale. L’unica possibilità per sciogliere i dubbi, secondo noi, sarebbe quella di verificare personalmente gli effetti delle pratiche descritte negli antichi testi di Hat803;h803;ayoga, ma prima dovremmo tentare di rispondere ad un’altra domanda: cosa è davvero lo Hat803;h803;ayoga? |