Note: Il violino di Moshe è la storia di un personaggio d’invenzione, Ariel Bostanai, enfant prodige della musica israeliana negli anni Sessanta. Approdato alla notorietà internazionale, a meno di vent’anni Ariel vive un dramma familiare che l’età e l’inesperienza gli impediscono di affrontare positivamente. Un ostacolo destinato a sconvolgerne la vita e a interromperne i progetti. Per lui sembra chiudersi il sipario su un’esistenza piena di onori e felicità e aprirsi l’abisso dell’oblio. Una cesura di anni, l’allontanamento dalla musica e un’odissea in paesi lontani lo condurranno a risolvere uno straziante conflitto interiore, a ritrovarsi come uomo e a reimmettersi nel solco della parabola affettiva e artistica che lo attendeva. Le vicende di Ariel Bostanai lasciano leggere in filigrana quelle del giovane Stato ebraico, i sogni e le ferite mai rimarginate, le ragioni e le autocritiche interne che ne fanno un’enclave di Occidente nel Vicino Oriente e tuttora il solo Paese profondamente democratico di quella martoriata regione — un Paese che il confronto dialettico, serrato, talvolta lacerante delle opinioni, retaggio della storia millenaria del suo Popolo, rende oltremodo vitale. |