Note: Dal 1993 al 2019 ho viaggiato in compagnia di mia moglie Maria Guarneri gli amici Totò Di Stefano e la consorte Dora Scivoli, Michele Riggi e la consorte Jolanda Infantolino e a volte anche solo con mia moglie o anche completamente solo ma sempre per il piacere di viaggiare, visitare altre nazioni e paesi vicini e lontani, esotici e non, sempre sognati e mai visitati.
Nel corso dei ventisei anni impiegati complessivamente in questi viaggi ho visitato ventitrè nazioni e tante, tantissime città, paesi, borgate e contrade che mi han regalato infiniti magnifici ricordi e immagini di sogno che son sempre vivi in me.
A differenza di me, mia moglie e i miei amici, c’è chi viaggia per affari, chi per impegni politici, chi per la scienza ma sempre l’uomo ha viaggiato da quando era un pongide della savana a tutt’oggi in qualsiasi modo anche con i barconi malandati a rischio della vita per trovare posti migliori in cui vivere.
Comprendo Ulisse e il suo girovagare da avventura in avventura invece di rientrare direttamente a Itaca dove l’aspettava quella santa donna di Penelope; a Marco Polo che a 17 anni partì con il padre e lo zio per un viaggio difficile e avventuroso per raggiungere Cambaluc, oggi Pechino, che raggiunsero dopo due anni e mezzo. I Polo andarono in Cina per commerciare e diventare ricchi ma anche per il grande spirito d’avventura che possedevano. E non fa difetto la mia comprensione per Charles Darwin amante degli animali e del viaggiatore per amore di scoperte che alla fine di quel viaggio formulò al mondo la teoria dell’evoluzione che sconvolse la chiesa e i ben pensanti che non si rassegnavano all’idea di passare come umano dal centro del creato a un semplice prodotto evolutivo derivante da una scimmia; per Cristoforo Colombo che, contrariamente a quanto tutti credevano che le Indie potevano essere raggiunte solo navigando verso oriente, era convinto che potessero essere raggiunte anche navigando verso occidente per la particolarità che la Terra è rotonda come una palla e non piatta. Se poi Colombo a metà viaggio a occidente trovò nuove terre, le Americhe, la cosa fu una vera ricchezza per l’Europa ma purtroppo una gran disgrazia per i nativi. Le ragioni per viaggiare alla fine sono tante ma per Freud si viaggia unicamente per manciparsi da chi li ha messi al mondo per diventare autonomi e adulti. |