Note: Involucri, di Fabrizio Giulietti, è una raccolta che testimonia la piena maturità espressiva dell’autore sottesa ad una forte originalità che si traduce in una parola pronunciata con urgenza nella sua icasticità. I componimenti, che tendono alla verticalità, sono pervasi da un’aurea di magia e sospensione, zona dalla quale sgorgano senza sforzo i versi del poeta raffinati e ben cesellati, connotati da un senso di mistero che sfiora l’indicibile. Poesia, quella di Giulietti, del tutto antilirica e antielegiaca che emerge da un inconscio controllato stabilizzandosi in un continuum di sintagmi situati sulla linea intermedia tra gioia e dolore, dove l’aggettivazione mirata fa cogliere le sfumature anche minime. I componimenti sono leggeri e scattanti, nitidi e luminosi, caratterizzati da un’essenza fortemente intellettualistica, con tessuti linguistici eleganti e sinuosi nella loro stringatezza. Un fare poesia che, dal dato concreto tout-court sfocia in una costellazione surreale e onirica, che intensifica ulteriormente il senso sibillino del contesto. |