Note: Sul corpo di Liam Corwen sono tatuati i protagonisti della storia del calcio, Eusebio, Van Basten, Ronaldo. Una storia nella quale ha rischiato di entrare anche lui, che appena maggiorenne esordì in nazionale senza toccare palla. E ora, a distanza di quasi vent’anni, si appresta a chiudere una carriera deludente nella squadra di Iron Town. O, come vorrebbero i suoi abitanti, Iron Towns : antiche roccaforti siderurgiche ridotte a «un labirinto di vecchie officine» scoperchiate, «strane reliquie metalliche», villaggi bruciati, stregati come le brughiere del leggendario regno di Mercia. Con due matrimoni falliti alle spalle e un figlio che vede solo in webcam, il bilancio della vita privata di Liam non è diverso da quello dei suoi amici di sempre, Dee Dee, Goldie, Mark Fala, le donne e gli uomini delle «città di ferro», ormai arrugginite come le ambizioni di una generazione tradita dalla storia, ma caparbiamente in attesa di un riscatto personale e collettivo. Ancora una volta Cartwright ricorre alla metafora del football per narrare mondi scomparsi, quelli di una solidarietà operaia ormai sconfitta e di un calcio sempre più estraneo al suo unico, legittimo proprietario: il pubblico. Mondi ricoperti da uno strato di cenere sollevata da incendi che non hanno mai smesso di bruciare. |