Note: Il manoscritto vuole essere la rappresentazione plastica della nostra comunità.
Una narrazione fluida, accattivante sostenuta da una forma espressiva semplice, a misura di semplice cittadino. Nel narratore può intravvedersi chiunque ha vissuto le vicende raccontate come se si trovasse seduto in una sala cinematografica. Lo spettatore-lettore vede scorrere le immagini, leggendo la descrizione, risvegliando un rigurgito di sensazioni e di emozioni tali da spingerlo a rivedere e a riesaminare tutto il proprio passato.
La storia d’Italia diventa storia personale. Le vicende dal dopoguerra ad oggi diventano rivisitazione della propria vita individuale. I fatti e gli accadimenti sociali si incrociano e si intrecciano con i vissuti individuali.
Tutti possono immedesimarsi e vedersi nella figura del narratore per un motivo molto semplice: nei fatti descritti si vede, si riconosce, si identifica.
La narrazione si chiude con un forte grido d’allarme. Il livello di guardia è al limite della sopportazione. Chi ha responsabilità gestionali deve correre. La denuncia è forte e chiara. Non ci possono essere più tentennamenti.
Luigi Malerba |