Note: Prefazione
La Mitologia mi ha sempre affascinato. Forse per la possibilità che offre di affacciarsi alle finestre sui Mondi e guardare oltre il consueto.
O, forse, perché sono nata e cresciuta ad Enna, una graziosa cittadina dell’entroterra siciliano, che Cicerone descrive come il luogo che diede i natali a Demetra, dea delle messi e madre di Kore, la fanciulla che fu rapita da Ade, il dio dei morti, e condotta nell’oltretomba attraverso un profondo Antro nascosto tra i boschi che costeggiano il lago di Pergusa. E, forse, è proprio perché questa città conserva, ancora oggi, la stessa atmosfera mistica di cui parla Cicerone nelle sue Verrine, che ho sempre provato una forte attrazione verso il Mito che la rappresenta.
Così, ho cominciato ad addentrami in quel racconto, scoprendovi man mano sfaccettature a me sconosciute e significati che andavano ben oltre quelli ovvi del linguaggio utilizzato per la narrazione. La storia della dea Demetra, di sua figlia Kore e del suo rapimento ad opera di Ade, il dio delle tenebre, non è solo una bella favola, ma è un mezzo per esplorare la vasta realtà del mondo invisibile, alla ricerca di verità eterne.
Attraverso la Mitologia, i popoli antichi sono riusciti a codificare e a trasmettere conoscenze sul mondo e sull’uomo, credenze, norme morali e di comportamento. Ma non solo. Le rappresentazioni archetipiche contenute nei Miti hanno plasmato le coscienze verso la comprensione della vera e profonda natura di tutto ciò che esiste nell’universo.
Il Mito è un messaggio indirizzato direttamente all’anima, o all’inconscio, se preferite. È il linguaggio utilizzato dalle grandi religioni e filosofie per “velare” quelle verità che non tutti sono in grado di comprendere nella loro interezza e, al contempo, per “piantare il seme” della rivelazione in coloro che sono pronti a vedere. Da questo punto di vista, Kore che affronta la discesa negli inferi, in realtà viaggia nella profondità più oscura del suo essere, perché solo conoscendo se stessi e i propri limiti e affrontando i propri demoni, si può risalire verso la luce. E, data l’intima connessione col Tutto Cosmico, il viaggio interiore è legato indissolubilmente alla vita e all’energia dell’intero universo. Così, il potere di Kore è lo stesso del seme nascosto nell’oscurità della terra, che viene condotto verso l’alto fino a far nascere una nuova pianta.
Allo stesso modo i Misteri Eleusini, riti segreti legati al Mito di Demetra, promettevano (soltanto agli iniziati, e Cicerone era uno di essi) l’esperienza diretta dell’intima unità dell’uomo al cosmo, a cui è legato dall’aria che respira, dai frutti della terra di cui si nutre, dall’acqua che gli è vitale, dall’energia del sole e da quella della luna. Ma la sintonia con le forze cosmiche, con le fasi lunari e coi ritmi delle stagioni, si estrinseca con la consapevolezza di un intricato nesso tra la vita, la morte e la rinascita, ed è forse questo l’insegnamento misterico spiritualmente più elevato.
Kore diventa quindi la dea della vita e della morte, che da un lato insegna l’impermanenza, ma dall’altro ci regala la certezza dell’immortalità. Man mano che si acquisisce abilità nel comprendere la simbologia su cui si erge il Mito, si scivola verso un universo parallelo in cui le grandi Leggi cosmiche vengono rivelate. Appare chiaro il concetto di dualità, dove l’aspetto oscuro, il male e il dolore, sono necessari affinché la luce, il bene e il piacere possano palesarsi, dove l’aspetto “Kore” di bambina e quello adulto di “Persefone”, sembra che lottino affinché l’uno prevalga sull’altro, ma in realtà convivono dentro lo stesso essere.
Emerge l’intuizione spirituale secondo cui ogni cosa è legata naturalmente ad ogni altra. La coltivazione dei campi diventa simbolo della coltivazione della propria interiorità, dato che entrambe le pratiche seguono il ritmo del tempo che passa attraverso le stagioni, dell’alternarsi del giorno e della notte, del passaggio dal buio alla luce. E questo ci riporta alla riscoperta del forte legame tra l’uomo e la natura, che oggi tende ad essere rimosso dalla tendenza all’individualità e dalla presunzione umana di poter governare o distruggere il suo ambiente, non comprendendo che ciò equivale alla sua stessa rovina.
Ma, se vogliamo costruire un mondo armonico ed in equilibrio con il più vasto campo universale in cui è immerso, la sintonia con il Tutto deve essere ritrovata e mantenuta. Da questo punto di vista, le allegorie utilizzate nella storia che sto per raccontarvi, proprio per la loro caratteristica intrinseca di raggiungere la profondità dell’inconscio attraverso uno spazio che prescinde la psiche individuale, ritengo possano rappresentare un validissimo aiuto per assumere un diverso atteggiamento esistenziale che dia un senso alla vita. Kore, dopo aver esplorato il suo regno interiore e aver dimostrato con la sua scelta che non teme di farvi ritorno, diventa una guida capace di mettere in comunicazione anche gli altri con il loro mondo profondo.
E, dunque, è a lei che vi affido, affinché possa guidarvi durante il magico viaggio che sta per iniziare. |