Note: Alla vigilia di quelle che, per Racconigi, furono delle vere e proprie giornate rivoluzionarie cominciate il 20 luglio 1797, il medico di Murello Luigi Ughes (giovane con trascorsi da sovversivo), lascia la sua casa e la sua giovane moglie, Liana, senza dare più alcuna notizia di sé. Attorno a questo episodio, il Calandra riesce a tessere una trama in cui le vicende personale di Liana e Luigi e quelle storiche del basso Piemonte di fine settecento si intrecciano: emerge così la storia vera, vissuta ma molto spesso subita degli uomini comuni, in balia degli eventi e delle situazioni; e proprio gli eventi contrari impediranno a Liana di ritrovare la persona amata, nonostante le disperate ricerche e le angoscianti attese. A fianco alla disperazione della giovane, pian piano si fa avanti un nuovo sentimento, prima non riconosciuto, poi tenuto nascosto ed infine velatamente espresso: l’amore di Liana per il contino Massimo Claris, giovane erede di una vecchia dinastia di nobili, che nel romanzo, da timida comparsa viene ad assumere un ruolo sempre più importante, sino a diventarne il protagonista. La Bufera ha un epilogo tragico: i due amanti, nel tentativo di fuggire insieme a Torino, vengono fermati a Casalgrasso da un manipolo di briganti ... poi gli sportelli si aprirono, mani turpi e brutali abbrancarono la giovane signora per le vesti, per i piedi ... ella si storse, si avvinghiò a Massimo....Aiutami ! (lei implorò); Andiamo (rispose l’innamorato). La carrozza s’empì due volte di fuoco e di fumo.. (Tratto da La Bufera di E. Calandra).
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