Note: Premio Nobel per la Fisica 2021 «per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici da scala atomica a scala planetaria».
«Mi viene in mente una vecchia barzelletta. Un ubriaco, di notte, si mette a cercare una chiave sotto un lampione. Arriva un tale che lo aiuta ma, non trovando nulla, gli chiede se è proprio sicuro di aver perso lì la chiave. L’ubriaco risponde: No, non sono affatto sicuro, ma è qui che c’è luce».
Con questo esempio scherzoso, ma non troppo, Giorgio Parisi spiega come si muove la ricerca scientifica di base. «Gli scienziati fanno le cose che riescono a fare. Quando si accorgono di disporre dei mezzi per studiare qualcosa, che fino a quel momento era stato trascurato, allora s’impegnano per quella strada». Se lo scopo è migliorare la capacità dell’uomo di conoscere e controllare i fenomeni della natura, ogni problema, al quale si possano applicare teorie in corso di verifica, diventa immediatamente interessante ai fini della ricerca: ogni aspetto che viene chiarito può aiutare a comprenderne altri. Per il momento si tratta di ricerca pura. Le applicazioni, se verranno, arriveranno dopo.
In una conversazione animata e straordinariamente comprensibile, uno dei più importanti fisici teorici italiani racconta come è cambiata la fisica moderna, di quali problemi si occupa, che interazioni ci sono tra ricerca di base e sviluppo tecnologico, quali scenari futuri potrebbero aprirsi dalla sinergia tra la fisica dei sistemi complessi e la biologia. |