Note: Ca’ la Fiorenza, Monte Santo, Urbania, 1991. A un mese di distanza dal suo ritorno dal Regno Unito, dopo un’assenza di un anno e mezzo da casa, Rosalba non ha ancora avuto il coraggio di entrare nella camera da letto di sua nonna dal giorno della sua scomparsa avvenuta molti mesi prima. Sono trascorse solo poche settimane da quando Rosalba ha appreso dal padre che sua nonna era una esposta. Ora, mossa dal forte desiderio di voler conoscere quel passato, la ragazza si mette a cercare tra gli effetti personali di nonna Alba e, con grande stupore, scopre, da innumerevoli lettere scritte nei primi decenni del Novecento che ella portava quattro cognomi e non soltanto due. Rosalba inizia a indagare. Si reca dapprima a Fossombrone all’ufficio anagrafe, poi decide di fare visita a Iride Pinti, autrice di tante lettere trovate in quei cassetti. Iride è ancora viva e le conferma di essere stata amica di sua nonna per molto tempo. Le racconta come si sono conosciute ma non solo: le fornisce anche dettagli importanti per approfondire le sue ricerche. Dai racconti dell’anziana signora, Rosalba viaggia ancora più indietro nel tempo, arrivando addirittura a conoscere una donna vissuta ai tempi della sua bisnonna, madre di nonna Alba. |