Note: In questo decimo volume sulla storia del Meridione d’Italia, si riepilogano gli eventi del 1860-1865, un quinquennio cruciale, che determinò la perdita della sua specificità geopolitica e della sua autonomia gestionale che, pur se attraversate dalle tante dinastie, datavano dalla caduta dell’impero romano. Come fu possibile che un grande esercito si sfaldasse dinanzi a poche migliaia di garibaldini ? Perché quella che si diceva essere la terza flotta militare al mondo non si schierò con il suo re ? Perché una nazione di nove milioni di abitanti non insorse con immediatezza a difesa della sua monarchia ? Alcuni autori lo giustificano come conseguenza di un complotto internazionale e di un tradimento generalizzato dei vertici politici e militari. Forse, ma non solo. La profonda crisi della società meridionale, i cui segni latenti datavano da tempo, la linea conservatrice adottata dai Borbone che non seppero affrontare la modernità del pensiero politico che si affermava in Europa e rinnovare le istituzioni, le condizioni di vita morali e materiali del ceto contadino e delle classi più disagiate, una struttura economica che, a parte di alcuni sprazzi di luce, non era sistemica, furono gli elementi principali che determinarono un crollo già annunciato e prevedibile. |