Note: Il purgatorio in senso letterale è un luogo terrestre. Il monte si innalza nell’emisfero australe e presenta i caratteri paesaggistici della terra. Sorge agli antipodi e resta sconosciuto ai viventi occupati a godersi l’unica vita che sono convinti di avere. In senso allegorico il purgatorio mostra un uomo risvegliato. Dante come essere vivente, per poter entrare in questo luogo ha dovuto rivedere totalmente il modo di considerare la realtà (si è capovolto aggrappandosi ai peli di Lucifero). In senso morale la presa di coscienza non si verifica in un breve lasso di tempo, cioè in una sola vita. È necessario rinascere più volte. La legge che nel purgatorio impedisce a Dante di avanzare di notte, non è la mancanza della grazia, ma solo la morte (il vangelo di Giovanni è esplicito riferendosi a Cristo). Solo più reincarnazioni potranno innalzare l’uomo materia all’uomo spirito. In altri termini dall’animalità delle figure infernali alla spiritualità di quelle del purgatorio la via è lunga. Dante, come uomo vivente, fin dall’incontro con Catone è un neofita che dovrà trasformarsi in più giorni (più esistenze) in uomo spirito per ricongiungersi con Beatrice nel paradiso terrestre. In senso anagogico Dante, immergendosi nelle acque del Lete e dell’Eunoé si libererà definitivamente dallo stato alchemico della nigredo per giungere alla viredo. |