Note: Madre Agnese del Monastero agostiniano di «Santa Maria di Betlem» introduce nelle vie sublimi del nascondimento in Dio. Attraverso le sue parole l’autrice fa comprendere le meraviglie di quella che lei chiama «fecondità dell’anima contemplativa claustrale», la quale, per compiere un proficuo percorso ascetico ha necessità di posarsi sull’umiltà. Soltanto un cuore semplice – seppure maturo - può abbracciare veramente il Signore e comprenderne le perfezioni. Si tratta di un testo rivolto soprattutto alle anime religiose e a coloro che sono nello stato di discernimento vocazionale: in queste pagine potranno trovare le ragioni della preghiera, del silenzio e della contemplazione: perdersi in Dio è realmente ritrovare se stessi. «Oggi, dopo 66 anni di vita consacrata, posso testimoniare che la vita contemplativa claustrale», scrive Madre Agnese, «è una grande attività, che si perde nell’attività sempre in atto del Verbo Incarnato». |