Note: È la primavera del 2019 e l’avvocato Sara Beltrami si trova in carcere, dove sta scontando una lunga pena per aver commesso qualcosa di orribile. È stata fermata nell’estate 2016 con le mani e i vestiti sporchi di sangue e sottoposta a un pressante interrogatorio: il commissario non aspettava altro che la sua confessione, ma Sara si ostinava a dire che per spiegare ogni cosa doveva partire dall’inizio, quando ancora frequentava il liceo.
Il commissario non capisce: perché andare indietro nel tempo di addirittura trent’anni? Com’è possibile che il passato abbia influito così tanto sul presente? Sara però è irremovibile e comincia a parlare di quando lei era una ragazza di quasi diciotto anni e sua sorella Giorgia era una bambina. Un legame davvero stretto, il loro, segnato da affetto, solidarietà e aiuto reciproco soprattutto nel difficile rapporto con la madre, burbera e dispotica.
Nonostante la differenza d’età, Sara e Giorgia sono molto unite, finché accade qualcosa di tremendo e inconfessabile che comincia ad allontanarle. Le due sorelle non riescono più a parlarsi, Giorgia si chiude in se stessa mentre Sara lascia la famiglia e va a vivere lontano. Il commissario continua a non capire: egli vuole soltanto sapere cosa è successo poche ore prima e gli sembra una perdita di tempo ascoltare Sara raccontare di quando era una ragazza.
Eppure, a poco a poco, il commissario capirà che il passato ha raggiunto il presente e che i fantasmi di allora sono tornati… ancora più spaventosi e inquietanti.
Ci sono persone che inseguono per anni la verità, mentre altre fanno di tutto per ignorarla, pur avendola davanti agli occhi. Ci sono persone che cercano disperatamente di nasconderla e altre che, in nome della propria verità, prendono decisioni folli. Può anche capitare che ciò che consideriamo verità si sgretoli all’improvviso… mettendo in luce tutta la fragilità dell’apparenza. |