Note: Il libro offre un’indagine ad ampio raggio intorno ad una delle correnti più estreme e di ardua comprensione dell’universo religioso indù: quella tantrico-shivaita. Partendo da un inquadramento preliminare del substrato etnoculturale sul quale le dottrine shivaite poterono fiorire nella regione del Kashmir in un periodo assai più tardo (VIII-IX sec.), la presente ricerca cerca anzitutto di sistematizzare brevemente l’orizzonte delle varie dottrine che nel termine alquanto generico di “tantrismo” sono venute a confluire, pervenendo infine a indicare le linee direttrici di una “dottrina della Liberazione”, per come essa fu concepita in base ai testi riguardanti la parte metafisica o assoluta della suddetta corrente religiosa, il Pratyabhijña o “dottrina del Riconoscimento”. Di là dai lati prettamente storici e filologici, i quali comunque non sono stati lasciati da parte, un alto valore lo mantiene qui la ricerca del significato più profondo, e appunto metafisico degli insegnamenti illustrati, senza mai trascurare il fine esistenziale e realizzativo che essi possono ancor oggi continuare ad incarnare per un certo tipo umano. |