Note: A metà fra il “noir” classico — quasi hard-boiled — e il poliziesco moderno, “La Memoria e il Dubbio” narra la vicenda di un uomo mediocre, ex-affarista di successo caduto troppo presto in disgrazia, che per miseria — morale e materiale — e ingenuità finisce per cacciarsi in un guaio molto più grande di lui, apparentemente senza via di uscita. Il lettore viene condotto in un’avventura molto visiva, quasi cinematografica, ambientata in un’epoca recente ma che sembra già remotissima (2006 / 2007: appena prima della “crisi”, dei social network e del mobile internet), un ordito che si sviluppa toccando i più svariati angoli d’Europa, quasi da vedere coi propri occhi, da toccare con mano, da percorrere coi propri piedi: Liverpool, Copenhagen, Dubrovnik, Ginevra, Catania, Tallinn, Londra, la Linguadoca e il sud della Francia. Peccato e redenzione, fallimento e successo: ogni destino può essere ribaltato, anche in modi del tutto inattesi. Soprattutto ammettendo (e da qui il titolo dell’opera) che la verità è inafferrabile, giace al di là delle possibilità umane: perché neanche la memoria è sufficiente a certificare la realtà delle cose e degli eventi. |