Note: Coniugando le fonti documentarie con l’analisi del sopravvissuto, la monografia di Arnaldi e Addomine analizza, nello specifico, il tema dell’introduzione degli orologi meccanici a Ravenna, indagando non solo l’impatto che ebbe l’introduzione di una tale novità nella realtà dell’epoca, ma anche gli aspetti tecnici ed economici legati a tali imprese. In questo contesto di grande innovazione si pose, anche se con un discreto ritardo, anche Ravenna. L’orologio pubblico di Ravenna era, nel Cinquecento, un unicum in Italia: non era semplicemente astronomico ma addirittura astrolabico, in altre parole era un astrolabio meccanico. La prima sfida affrontata dagli Autori è stata rivolta alla ricostruzione dell’aspetto dell’orologio pubblico realizzato nei primi anni del Cinquecento sulla facciata delle chiese dei Ss. Marco e Sebastiano, stabilito che quello rappresentato in un noto disegno di Camillo Morigia non era quanto progettato in origine. Grazie alla corretta lettura delle fonti, Arnaldi fornisce un disegno ricostruttivo che ci fa comprendere quale grande perdita sia stata la dispersione di quell’opera. Disegni ricostruttivi vengono proposti anche per i tre più semplici orologi abbaziali. |