Note: “Per me Alice Rivaz è una vera sorella di femminismo” Annie Ernaux
“Credo di non amare più mio marito”. Così si apre il diario segreto di Jeanne Bornand, moglie e lavoratrice, donna che è stata amante e amata e che si ritrova, ancora giovane ma vicina a non esserlo più, faccia a faccia con la sua estraneità alla vita cui le sue scelte l’hanno condotta. A finire implacabilmente sotto accusa è il matrimonio, nella sua prosaicità, nel suo insanabile scollamento dall’amore, ma una volta cominciato sembra che Jeanne non riesca più a fermarsi. L’intera società degli uomini, di cui le donne sono al tempo stesso vittime e complici, finisce sotto la sua critica spietata, tanto più feroce perché tinta della più lucida ironia. Quello che non si è perdonato a questo romanzo, uscito due anni prima de Il secondo sesso, è probabilmente la sua efficacia nel ridicolizzare i miti, i rituali e le manifestazioni esteriori del sistema di valori maschile, mentre lo attacca dalle fondamenta. Con una prosa leggera e appuntita come una freccia, Alice Rivaz getta l’intera storia dell’umanità sotto una luce diversa partendo da piccoli fatti quotidiani, apparentemente irrilevanti, come l’acquisto di un cappello nuovo. |