Note: Come può la politica tradursi in violenza arbitraria e senza limiti contro l’essere umano? Questo è il paradosso del Male politico, che smaschera il proprio volto più cupo nei totalitarismi del XX secolo. A partire da uno scavo filosofico nell’abisso demoniaco di una violenza non solo distruttiva, ma fondativa dell’ordine pubblico, del potere sovrano e delle sue maschere legittimanti, questo studio intende prospettare un differente orizzonte politico, attraverso lo sguardo di Arendt, Lévinas e Derrida. Il Male totalitario non emerge come una necessità imposta alla politica dall’esterno ma come una possibilità estrema di una libertà che volontariamente ha scelto di distruggere. Il confronto con la sua realizzazione impone, perciò, un surplus di vigilanza teoretica, etica e politica: se ancora oggi è possibile il Male, è anche possibile scegliere di pensare e agire altrimenti? |