Note: In Psicologia e religione, Carl Gustav Jung scrisse che Rudolf Otto definì giustamente il numinosum «un’essenza o energia dinamica non originata da alcun atto arbitrario della volontà. Al contrario questa energia afferra e domina il soggetto umano, che ne è sempre la vittima piuttosto che il creatore»; altrove, lo stesso Jung definì “la numinosità” «la qualità psicologica di due princìpi opposti». Ebbene, il numinosum che ondeggia in queste mie pagine “s-corre” e “dis-corre” nella turbolenza vorticosa originata dallo scontro di due correnti profondamente contrarie: Esistenza e Desistenza; ho voluto limitare questo “dis-corso” fra due argini di un travolgente e perturbante corso di studi: l’argine galimbertiano e quello junghiano; non è che un “ricorso”, il mio, una sorta di ricorrenza che fa ri-correre e che anche fa ri-corso ai due argini suddetti onde evitare quell’arginare repressivo e dominante che impedisce ab aeterno l’esondazione desistenziale fuori dell’alveo esistenziale. |