Note: La Sicilia, la mitica Trinacria o Triscele, è crocevia di storia, miti, leggende, tradizioni sacre e profane millenarie, enigmi e misteri che affondano in un passato assai lontano che riaffiorano nella storia e nei nomi dei suoi luoghi, dei suoi monumenti, nelle sue feste religiose e nelle più profane credenze popolari.Luminosa e baciata dal sole, il fascino dell’isola resiste incontrastato da secoli, lo scenario complessivo che offre è davvero unico nel suo genere e suscita nel visitatore un’inesauribile interesse e curiosità.Ma questa è anche la terra delle contraddizioni e, come Giano Bifronte, possiede un altro volto, quello oscuro, enigmatico e misterioso: ovvero quello “esoterico”.Ma cosa significa veramente “Esoterico”?Il termine “Esoterico” deriva dal greco Esoterikos e significa Interiore; le discipline esoteriche studiano e hanno come obiettivo la ricerca di ciò che è nascosto dentro noi stessi, quel “qualcosa” non percepibile dai soli sensi fisici e tuttavia intuibile solo dalla parte più profonda del nostro essere. L’uomo per sua natura tende istintivamente al soprannaturale, affida la sua esistenza alle divinità e crede in delle forze superiori che governano non solo l’universo ma anche il genere umano.Ciò che gli uomini spesso dimenticano, però, è che la ricerca non deve essere condotta “al di fuori di se stessi”, ma deve scavare “all’interno”.Con l’arrivo del Cristianesimo, le antiche divinità dovettero far spazio ad un nuovo modo di affrontare gli argomenti legati al culto e alla religione, la Chiesa cattolica, dal canto suo, si ritrovò a far fronte ad un esercito di dei , con mossa5ingegnosa si propose sotto le spoglie di “chiesa cerniera”; questa Chiesa allaccia, salda e racchiude in sé il significato del sacro, ed esercita le sue funzioni sotto il nome dell’ “Opera dell’Ordine del Tempio di Gerusalemme”.Nel corso del XII e XIII secolo, i Cavalieri Templari fecero le veci di cerniera tra concezioni religiose e precristiane, tra l’indole pragmatica della mentalità religiosa occidentale e quella meditativa, propria di quelle orientali.In seno all’Ordine tutto si rifaceva ai principi di dualità e di sintesi: figura ed essenza, dispersione e simbolo, come se i cavalieri stessi usassero la ricerca dell’ “Unico” sfruttando il “Molteplice”. Alcuni esegeti hanno definito questo comportamento come “esoterico”.E’ da qui che bisogna partire per cercare di ricostruire e dare senso alla fitta rete di significati che avvolge l’isola come un invisibile rete di paralleli e meridiani che offusca e allo stesso tempo illumina quei “paesaggi dell’anima” a cui fanno riferimento gli scrittori siciliani.“Luce e Ombra”, “Forze del Bene” e “Forze del Male”, dal buio fitto delle tenebre alla luce abbagliante della rinascita; tutto nell’isola appartiene a questa dicotomia: le pietre, i monumenti, i culti, le leggende, e i riti.Il rito, strettamente legato all’esoterismo, assume un significato molto importante ed essenziale.Il siciliano utilizza l’esoterismo per esorcizzare tutto ciò che non è tangibile, il sovrasensibile che aleggia su tutta l’isola. Solo così è possibile spiegare i numerosi e capillari simboli che si trovano sparsi in terra sicula.6Dai putti che fanno capolino sotto i ballatoi delle case, allo stemma che rappresenta l’isola, tutto parla una lingua arcaica e piena di significati occulti,cui sono l’essenza unica che anima l’isola: l’Anima Mundi di una Terra e di un popolo con un profondo senso dell’occulto e che si manifesta nelle rivelazioni magiche, nelle preghiere-scongiuro agli sfarzosi riti funebri, alle formule magiche tramandate nei giorni di festa.Una terra mistica che aspetta solo di essere studiata ed esplorata da vicino. |