Note: Nella seconda metà del XX secolo una visione prese forma di narrazione e fu tutto più chiaro. Intuizione decisiva, a compimento di un pensiero snodatosi da lontano e polarizzato sulla constatazione di un dato di fatto: l’intero sistema economico, sociale e politico del moderno capitalismo stava dando mano, fra altre strategie ad ampio raggio, a una trasformazione dell’individuo di epocale e devastante portata. Oggi constatiamo che la trasformazione si è attuata, le profezie del situazionista Debord si sono realizzate e, dopo molte lotte, illusioni e speranze tradite, ci troviamo immersi in una spettacolarità generalizzata, da intendersi come elemento unificante e rappresentativo di un teatro di guerra permanente, frutto maturo della globalizzazione capitalistica in cui centrale e predominante è l’epica delle merci e delle loro passioni. (dall’Introduzione di Pasquale Stanziale) |