Note: Sullo struggente scenario di una Romania post-rivoluzionaria in veloce trasformazione, si susseguono le avventure di un giovane italiano in cerca della sua identità e della sua vita. Come interlocutore, un amico immaginario, un po’ mito, un po’ Io ideale, che sembra più reale del protagonista. Sotto la metafora del viaggio, si svolge una narrazione che tra romanzo di formazione, story-telling, fiction e autobiografia, coinvolge il lettore fino al riconoscimento identitario, fino a domandargli la responsabilità di ristabilire le parti in commedia: chi è il vero protagonista, l’autore o il suo doppio? La narrazione della scoperta della gioventù, come stagione inquieta, densa di canoni da cercare, di miti da incarnare, di avventure da realizzare e di futuro da inventare a bordo di vecchi motori, simbolo di un passato leggendario, che rimane costantemente baricentro delle vicende, coinvolge il lettore facendolo compagno partecipe di una ricerca dei confini dell’io, destinata ad un esito non scontato e non pacificante. “La Volpe e i Leoni” è anche la storia di un clamoroso insuccesso finanziario, perseguito quasi con rigore scientifico e dai risvolti a volte comici, se non esilaranti. Una storia che, letta in controluce rispetto alla cronaca e ai modelli culturali attuali, frutto di una noiosa e sempre identica bramosia di successo a tutti i costi, ci fa apparire divertente l’insuccesso e straordinariamente affascinante questo antieroe così “italianibravagente”. Il sapore dominante è quello del neorealismo, ma venato di sfumature surreali: accostamento spericolato, ma assolutamente riuscito.
Prof. Ion L.V. Bruma |