Note: Lama Balice rappresenta molto per me e il mio rapporto ha avuto inizio più o meno quando avevo undici anni. I miei genitori ci portavano in primavera e in estate, quando si poteva, a raccogliere gli asparagi, le cicorielle, le mandorle, le carrube, i fichi d’india, i fichi e solamente per respirare aria pura e assaporare il silenzio… Molte vite, storie, paesaggi, esplorazione, scoperte, semplicemente i “si dice”… L’impulso di raccontare ha origine nel 2018 dalla notizia dell’istituzione del premio letterario dedicato a Vittorio Stagnani, a cui ho partecipato. Quegli scritti a mano su una decina di fogli bianchi, buttati lì di getto pensando di partecipare così, ma il regolamento non lo prevedeva. Ma sono stati il punto di ripartenza per questa narrazione. Questa prima parte illustra il mio “idillio” con il territorio, le testimonianze scientifiche attinte da pubblicazioni universitarie, contributi di noti esperti e fonti storiche, ma successivamente il racconto prende via via corpo e si intersecano i miei appunti di esplorazione a cui si aggiungono i racconti di umili persone con cui ho parlato di Lama Balice (¹). |