Note: Molti sono i modi di vedere una porta, una porta che si apre verso il mondo per metterci in contatto con ciò che è fuori; una porta che si chiude su di noi, a separarci dall’esterno, e racchiuderci in una condizione più intima e riflessiva. Questo aprirsi e chiudersi di porte, costituisce la ragnatela di relazioni, esperienze e sensazioni, che avvolgono il nostro io profondo, che ci forgiano nella fucina del tempo, che creano il nostro essere Noi. Non si esce mai uguali dall’incontro, o dallo scontro, con gli altri, ma ancor più diversi si diventa quando riusciamo ad incontrare davvero noi stessi. E le porte le apriamo con le chiavi giuste, chiavi speciali, che vanno cercate e sudate … le “chiavi di pietra” appunto. Di pietra perché antiche, solide, immutabili e sagge, di quella saggezza che nasce dalla somma dei giorni, che l’uomo uno sopra l’altro pone per salire un po’ più in alto ed elevarsi, oppure scendere più in basso, nel suo profondo, se decide che è il momento giusto per avventurarsi nel proprio animo, di calarsi in se stesso e andare in fondo per cercare. È con queste chiavi che ho esplorato gli angoli nascosti, o fin troppo esposti e, forse proprio per questo, trascurati. |