Note: Un incubo lungo quarant’anni (cominciando a contare dalla nascita dei primi partitini gerarchici e autoritari negli ultimi mesi del ‘68). Ma è un incubo che viene da lontano e affonda le radici nella più grande tragedia vissuta dal movimento operaio mondiale: la controrivoluzione della burocrazia staliniana nella Russia soviettista. Con questo lutto non-elaborato alle spalle, come stupirsi se anche nelle nuove formazioni «alternative» si ritrovano cedimenti al nazionalismo, soggezione al capitalismo, carrierismo burocratico, disprezzo per la teoria politica, inebriamento da società dello spettacolo, assenza di democrazia interna, paternalismo nei confronti delle militanti donne e maschilismo in senso lato? L’incubo continua, mentre si riduce l’entità delle forze umane dotate degli strumenti necessari per contrastare l’abbrutimento della «sinistra» e dell’ex estrema sinistra, nel rispetto di determinati criteri politici e codici di comportamento, anticapitalistici e libertari allo stesso tempo… E tutto ciò mentre si pongono compiti immani come la salvezza del pianeta e quindi della specie… (dall’introduzione di Antonella Marazzi) |