Note: Come un bianco gabbiano, attaccato ad uno spicchio di cielo terso, librato sul mare, Paolo Ruvolo, invia il suo messaggio di libertà, di purezza, di pulito, in un mondo sempre più inquinato dall’odio e dalla violenza. In questa ubriacatura di colori si stacca netto il simbolico Gabbiano di Baudelaire, sempre in lotta con la natura, con gli ostacoli, con le malvagità dell’uomo. Nei suoi versi in un alternarsi di certezze e di dubbi, avverti un cupo senso di stanchezza, quasi un’ebbrezza di precipitare. Un’amara esperienza di solitudine, una malinconia profonda...è questa una poesia d’amore verso tutto e verso tutti, l’amore che domina l’angoscia e il pianto, questo suo amore che ama anche il male perché è spesso travestito da bene, questo amore che lo sconvolge, che lo uccide in mille languori, che gli fa travisare la realtà. Egli trae dall’intimo della sua anima le ispirazioni più forti, che come zampilli di acqua sorgiva, escono in maniera, direi, non solo fluida ma quasi prepotente. Questa raccolta si presenta soprattutto come un dono di un cuore che ogni giorno riscopre sempre più il grande valore dell’amore. |