Note: “Le rose di Lucifero” non è solamente una raccolta di poesie, ma un vero e proprio inno all’amore. Non serve cercare di analizzare lo stile o la metrica perché è qualcosa che passa in secondo piano. Non serve provare a comprendere quello che ha sentito il poeta, perché mai potremo rivivere con la medesima intensità ciò che è stato per lui.
Allora serve concentrarsi sui temi principali; e Amor regna sovrano.
Il titolo potrebbe sembrare provocatorio, perché il lettore arriva a chiedersi, una volta terminata l’opera, quale connessione vi sia tra Lucifero e quell’insieme di sentimenti a cui diamo il nome di “amore”. Eppure: Dio è amore, secondo il Nuovo Testamento, e Lucifero ha deciso di sfidarlo; questo è avvenuto solamente perché desiderava ardentemente Essere Amore. Il potere, l’ambizione, sono dell’umanità e non dell’angelo più bello del Signore; un angelo è parte dell’amore divino, ma quando Lucifero ha voluto di più, ha osato troppo, ecco che è stato scaraventato a terra ed è divenuto “L’angelo dalle strappate ali”. Questo errabondo spirito che fu abbagliato dalla luce divina, ora che è sulla Terra, rimane scottato ogni volta che cerca di sfiorare chi ama e scotta, egli stesso, l’amato, quasi come se la sua natura fosse mutata per sempre. Lucifero non viene pensato più come un angelo, ma come il Male; invece è Amore-in-Terra. L’amore celeste, d’altra parte, è rimasto lontano da noi uomini. Allora quale atto è più coraggioso dell’abbracciare Lucifero? Il poeta stesso è amore incarnato. |