Note: Teatro delle vicende di Federico De Franchini, barone, e della sua famiglia è un angolo d’Italia situato nel cuore della pianura padana tra Veneto e Lombardia. Le storie si sviluppano in un arco di tempo che va dalla fine dell’Ottocento ai primissimi anni del Novecento. È un’epoca di grandi cambiamenti, soprattutto scientifici e tecnologici, e il barone De Franchini, potente possidente terriero, fatica ad adattarsi al nuovo. Attorno a lui ruotano dei comprimari, in particolare la madre Carolina, la moglie Teolinda, la sorella minore Lorella e i due figli, uno dei quali, Fabrizio, segue le orme del padre nella conduzione delle tenute, ma con una visione moderna e progressista. Il maggiore, Giovanni, è invece medico, pure lui all’avanguardia, dedito allo studio delle malattie infettive, specialmente polmonari. La vita del barone potrebbe scorrere tranquilla tra il palazzo di Castelboscone, paesello rurale immaginario a poca distanza da Verona, e le sue cascine, ma la morte misteriosa del padre, avvenuta trent’anni prima, torna a turbare la sua serenità e soprattutto ad essere scossa dai nuovi eventi è la baronessa Carolina, che ancora soffre per la perdita del marito. Alle avventure di famiglia si intrecciano quelle di cari amici dei De Franchini e degli abitanti delle corti del barone: rampolli scapestrati, figli illegittimi, parenti faccendieri, ma anche contadini fedeli, gentildonne colte e nobili d’animo, spasimanti discreti e innamorati, religiose e sacerdoti generosi e fuori dagli schemi. Il finale è sorprendente, ma in linea con quei tempi in cui certe vergogne rovinavano persone e a volte intere famiglie. |