Note: Quando uno scrive non è mai sicuro di niente. E non è vero che uno scrive per sé stesso, si scrive sempre per gli altri. Si scrive per sentirsi vivi. Io scrivo anche per dimostrare a me stesso che, nonostante sia chiuso in una cella, coperto di cemento, sbarre di ferro e cancelli blindati, non solo respiro, ma sono anche vivo.In questo volume si alternano parti di diario, racconti, poesie e storie più lunghe, il tutto scritto negli anni più bui della mia storia carceraria, durante i quali credevo veramente che di me dal carcere sarebbe uscito solo il cadavere. Ho deciso di pubblicare questo libro perché penso che tutto quel dolore vada ancora raccontato, per non dimenticare. Mi auguro che questo libro possa aiutare a far conoscere l’esistenza in Italia della “Pena di Morte Viva” e che possa servire a far sapere alla società che una sofferenza inutile non fa bene a nessuno, neppure alle vittime dei nostri reati. Carmelo Musumeci |