Note: Il nuovo lavoro della scrittrice è un recupero culturale e identitario che attraverso le fotografie, che sono la storia delle nostre radici, servono, nel corso del tempo, oltre a riproporre i volti dei protagonisti, mostrano, luoghi, vicende nonché i cambiamenti storico-politici di Lercara Friddi.
Foto vecchie e attuali che hanno immobilizzato i vari elementi proposti, attraverso il suo scatto, riemergono costringendo a far parlare il soggetto che raffigurano.
Una certa inquadratura (un volto, il paesaggio minerario, il monumento storico o religioso, la prospettiva di una strada, i momenti di preghiera, quando l’intera comunità si riunisce attorno ad un fercolo che rappresenta il trionfo della pietà religiosa, un’edicola, una casa, ecc.) consente di rievocare con precisione ciò che in quel momento è stato tangibilmente visto, risvegliando nell’osservatore la stessa emozione dell’evento, nonostante l’impossibilità di esserci stato. Immagini stoppate che non rimangono congelate su un foglio, ma diventano memorie da condividere e rivelare. |