LIBER PSALMORUM ROMANUM: LIBRO DEI SALMI IN LATINO 

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LIBER PSALMORUM ROMANUM: LIBRO DEI SALMI IN LATINO
di Filippo Goti,  2021,  Indipendently Published
RELIGIONI
ISBN: 9798775514235
condizioni: NUOVO

Note:
E’ qui raccolto il libro dei Salmi denominato Salterio Romano. e che a sua volta è un frammento di quel variegato mosaico rappresentato dalle varie versioni dei Salmi. L’approfondimento storico e pratico del Salterio è stato da me affrontato nel libro – a cui rimando – “I SALMI: Storia, Preghiera, Meditazione, Magia e Angeli”.

Nei primi secoli dell’era cristiana, all’interno del sempre più debole Impero Romano, circolavano molteplici traduzioni in latino della “Bibbia dei Settanta” ; quest’ultima, è utile ricordarlo, era la versione in lingua greca del libro sacro degli Ebrei ad opera di dotti e rabbini (che la tradizione vuole in numero di 70 o 72), ed era destinata alla florida comunità giudea di Alessandria. Da questo testo erano poi nate le varie versioni in latino: denominate AFRA o ITALA . Con la prima denominazione si intendevano le bibbie più antiche (secondo secolo) che circolavano nelle province africane dell’Impero, mentre con la seconda indicazione ci riferiamo a quelle in uso in Italia (risalenti al secondo e terzo secolo).
Papa Dàmaso I decise di dare uniformità a questa caotica situazione attraverso una revisione di queste traduzioni e l’istituzione di un testo unico canonico; oggi questo ci appare naturale e stentiamo inevitabilmente a credere che nella Chiesa delle origini molte fossero le Bibbie utilizzate in liturgie e cerimonie, ma così è stato. Ciò ci dovrebbe far riflettere attorno al concetto di ortodossia e del suo lento affermarsi. Al fine della normalizzazione e unificazione, il Papa incaricò nel 382 un suo segretario particolare, Sofronio Eusebio Girolamo (circa 347-420): persona di cultura, intelletto e munita di una profonda preparazione letteraria latina e greca.

Del Libro dei Salmi, Girolamo ci donò una revisione e due traduzioni.
La revisione si basò sulla “Vetus Itala” ed è datata 384; essa venne denominata “Salterio Romano ” in quanto in uso presso la Curia romana. Non soddisfatto dell’opera e desideroso di lavorare direttamente sulla fonte (ricordo ancora che la Vetus Itala era la traduzione in latino, in uso in Italia, della Bibbia dei Settanta redatta in lingua greca) si recò a Betlemme verso il 389, e tradusse direttamente dal greco la Bibbia dei Settanta contenuta nell’Esapla di Origene.
Il Libro dei Salmi che ne derivò fu chiamato Salterio Gallicano . La seconda traduzione, compiuta da Girolamo, venne effettuata direttamente dal testo ebraico e prese il nome di “Iuxta Hebraicum Translatus” .


Quindi ad opera di Girolamo abbiamo:

1. Salterio Romano (revisione della Vetus Itala)
2. Salterio Gallicano (tradotto dalla Bibbia dei Settanta)
3. Iuxta Hebraicum Translatus (tradotto da un testo in lingua ebraica)

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