Note: E’ qui raccolto il libro dei Salmi che compone la “VETUS ITALICA”, e a sua volta frammento di quel variegato mosaico rappresentato dalle varie versioni dei Salmi. L’approfondimento storico e pratico del Salterio è stato da me affrontato nel libro – a cui rimando – “I SALMI: Storia, Preghiera, Meditazione, Magia e Angeli”.
Nei primi secoli dell’era cristiana, all’interno del sempre più debole Impero Romano, circolavano molteplici traduzioni in latino della “Bibbia dei Settanta” ; quest’ultima, è utile ricordarlo, era la versione in lingua greca del libro sacro degli Ebrei ad opera di dotti e rabbini (che la tradizione vuole in numero di 70 o 72), ed era destinata alla florida comunità giudea di Alessandria. Da questo testo erano poi nate le varie versioni in latino: denominate AFRA o ITALA . Con la prima denominazione si intendevano le bibbie più antiche (secondo secolo) che circolavano nelle province africane dell’Impero, mentre con la seconda indicazione ci riferiamo a quelle in uso in Italia (risalenti al secondo e terzo secolo). Papa Dàmaso I decise di dare uniformità a questa caotica situazione attraverso una revisione di queste traduzioni e l’istituzione di un testo unico canonico; oggi questo ci appare naturale e stentiamo inevitabilmente a credere che nella Chiesa delle origini molte fossero le Bibbie utilizzate in liturgie e cerimonie, ma così è stato. Ciò ci dovrebbe far riflettere attorno al concetto di ortodossia e del suo lento affermarsi. Al fine della normalizzazione e unificazione, il Papa incaricò nel 382 un suo segretario particolare, Sofronio Eusebio Girolamo (circa 347-420): persona di cultura, intelletto e munita di una profonda preparazione letteraria latina e greca. |