L'importanza di voler chiamarsi Unesco - Silvana A. Bianchi - Mondadori, 2017
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Codice prodotto: 255965562915
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L' importanza di voler chiamarsi Unesco. La città di Verona tra mito di Giulietta e patrimonio dell'umanità
di Silvana A. Bianchi
Editore: Mondadori Education
Data di Pubblicazione: 2017
EAN: 9788800745772
ISBN: 8800745776
Pagine: XXXIV-222
Argomenti: MUSEI E MUSEOLOGIA, Nazioni Unite e agenzie delle Nazioni Unite
Descrizione del libro
Ogni anno l’UNESCO, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, riceve numerosissime richieste e, dopo una procedura complessa, iscrive nuovi beni nella Lista del Patrimonio Mondiale, la raccolta delle eccellenze culturali e naturali che l’Umanità intera si incarica di preservare per il futuro. Ma cos’è questa Lista, come è nata e come si è modificata nel tempo fino a diventare un desiderio planetario? Come si fa ad entrarci e quali interessi si agitano sotto la superficie apparentemente neutra, scientifica e burocratica dei percorsi di candidatura? La World Heritage List infatti è andata assumendo nel tempo connotazioni diverse da quelle pensate dai primi sottoscrittori, e viene oggi cercata e usata sia come medaglia sia come scudo. Il libro, dopo aver presentato origine e dinamiche della Lista, caratteri e problemi delle iscrizioni, vantaggi e obblighi che ne derivano, analizza la situazione italiana (il paese con più beni iscritti, spesso considerati la punta di diamante del patrimonio nazionale sotto il profilo culturale e turistico) e poi apre un focus su Verona, inserita nel 2000. Tutta costruita su documenti d’archivio, la cronistoria della candidatura veronese svela i meccanismi opachi della competizione ed incrocia il ‘paradosso del Club Unesco’, cioè le contraddizioni delle moltissime località che vogliono entrare nella World Heritage List, ma che poi – dopo la fatica dell’impresa e l’orgoglio del risultato raggiunto – non sanno utilizzare il brand Unesco come generatore di conseguenze positivamente innovative. Partendo dal ‘caso Verona’, il libro apre una discussione sul perché oggi in tanti vogliano ‘chiamarsi Unesco’, su quanto vale e quanto rende questo riconoscimento, e invita a rileggere i beni Patrimonio dell’Umanità interrogandosi su cosa e come gli amministratori e gli abitanti stanno conservando e migliorando dei beni ereditati per lasciarli alle generazioni future.