Note: Un penetrante profumo di incenso e di cera bruciata si sparge dall’ingresso della chiesetta, dove i “babbaluci” si stanno aggiustando il lungo velo del cappuccio e si preparano a uscire in processione. C’è aria di mistero e di sacro, di antico, ma c’è anche qualcosa di consueto e rassicurante. Un tempo infatti il cappuccio si portava abbassato – un po’ tipo Ku-Klux Klan – con due fessure in corrispondenza degli occhi che offrivano una minima visuale; poi è prevalsa l’abitudine di rivoltare il velo all’indietro, e sopra i paramenti con i colori delle Confraternite – il rosso della Santa Croce a Pianoconte, il giallo oro di San Giuseppe a Marina Corta e il nero dell’Addolorata nel Castello – si distinguono i volti di persone che facilmente capiterà di incontrare per strada, dal barbiere o nel negozio della porta accanto, persino di amici o conoscenti. |