Note: “La più bella e mistica processione di Sicilia”
“Una stupenda allegoria dell’ascesa alla spiritualità chiamata lu Signuri di li fasci, il Signore delle fasce”. Così ha definito la nostra processione Giancarlo Santi, in un saggio del 2001 dal titolo “La strada dei Santi”, nel quale in maniera magistrale descrive le più belle feste di Sicilia e tra queste la “festa” di Pietraperzia.
Il venerdì santo di Pietraperzia, ovviamente, non è una festa nel senso letterale del termine, ma lo è nel significato di momento di aggregazione collettiva. In questo senso lu Signuri di li fasci è diventata la più importante “festa” di Pietraperzia.
Scriveva ancora il giornalista Santi: “L’immagine che il complesso apparato offre è così bella e suggestiva, talmente ricca di significati interiori da lasciare un indelebile segno in chi la guarda; una volta che si è ammirato il Signore delle fasce, di certo non lo si dimentica per il resto dei propri giorni”. E proseguiva: “Tale visione dapprima sorprende, meraviglia e commuove con la sua magnificenza e purezza; poi lentamente, nei giorni e negli anni che seguono s’insinua nei pensieri ed in tutto il proprio essere fino a diventare una sorta di pacata ossessione, una presenza insostituibile. Forse si potrebbe dire che la visione di quella candida montagna di lino sormontata dal Crocifisso è una sorta di misteriosa grazia che, la sera del venerdì santo, il Cielo concede a tutti gli inquieti viandanti che battono con affanno le strade del mondo alla ricerca di se stessi:” Non ho trovato parole migliori per rappresentare la nostra processione e allo stesso tempo descrivere l’emozione che si rinnova ogni anno in ciascuno dei partecipanti alla cerimonia religiosa. Per noi pietrini la “festa” è il momento in cui, sotto un manto di fasce di bianchissimo lino, ci sentiamo tutti uguali, accomunati da un’unica fede e dalla partecipazione ad un rito tanto antico quanto partecipato. Ognuno devoto, secondo la propria “purmisioni”, - una promessa -. Cioè legato a Cristo da un atto di fede e di devozione. Custodi allo stesso tempo di un patrimonio di religiosità popolare e cultura, che sfida il tempo per giungere sino a noi ricco di phatos. La processione non può svolgersi senza che ciascuno degli attori vi partecipi con l’anima: possessori di fasce, portatori del fercolo, confrati, fedeli. Nella sua complessità l’Evento è vissuto con sentimenti di sincera partecipazione alla riproposizione del Mistero della Crocifissione di Nostro Signore Gesù Cristo. Possiamo semplicemente dire che l’atmosfera è unica e non ripetibile. Il giornalista Santi proseguiva: “Lu Signuri di li fasci è la più bella processione di Sicilia. In essa originalità creativa, spiritualità, bellezza e contenuti simbolici si sposano così bene tra loro da non lasciare dubbi, almeno per chi scrive, sull’affermazione pronunciata. Ai piedi del Signore pietrino ci si sente tristi ma allo stesso tempo traboccanti di gioia e vitalità, uniti a tutto il mondo in una sorta di abbraccio, come se il genere umano riunito sotto quella croce e legato da quelle fasce fosse una sola mente ed un solo cuore.” Tali espressioni sono di una tale forza e sincerità che ho faticato a trovarne altre che potessero esprimere i miei sentimenti e quelli di tanti pietrini e perciò le faccio mie rubandole ad un “forestiero” che ha descritto con delicatezza che cosa è lu Signuri di li fasci per la comunità di Pietraperzia Il mio legame con la processione, nato - come in tutti i Pietrini - già in giovanissima età, mi ha spinto a ricercarne la storia, rivivendo e ripensando alcuni fatti vissuti personalmente a partire dal 1981 quale confrate di Maria SS. del Soccorso e offrire queste note a chi è interessato a conoscere il valore religioso e culturale della secolare tradizione. Spero di non essere stato presuntuoso.
Giuseppe Maddalena |