Note: Trattasi di una silloge di poesie composte da padre e figlio, nell’arco di un vasto periodo temporale. Spazia dai dolori di una guerra vissuta dal genitore che ha combattuto per la libertà della nazione, sino agli orrori causati dell’indifferenza del benessere di cui oggi si ritrova vittima la generazione del figlio, dopo cinquanta anni di una crescita non eguale per tutti, ben lontana dagli principi fondanti della nostra Costituzione. L’anima giovanile del padre trova quindi naturale prosecuzione in quella del figlio, dopo la fortuita scoperta dell’esistenza di un vecchio quaderno di poesie del suo periodo giovanile e del suo internamento nei lager nazisti. Queste pagine, solo dopo la morte del genitore, diventano quindi rivelazione del denominatore comune tra due anime così diverse, ma così profondamente unite dalla loro stessa affinità. Tra quelle pagine il figlio trova il dna di un carattere ereditario che, sin da giovane, aveva portato anch’egli ad una spiccata predilezione per tutte le arti, mai scevre di suoni, di emozioni e di colori, cui la vita ci fa costante dono. |