Note: Il filo conduttore di L’Arte spiegata a mia cugina è quello dell’arte declinata dalla critica alla storia della stessa, passando per il Fantastico, con una spruzzata di Metafisica, di Politica e di Estetica e… di Esoterismo. Venti capitoli di vario tema, su prospettive dell’Arte nell’età definita Kali Yuga, giocati con levità come in una pavana o in un duello all’alba. Rivolto a una “cugina” che diviene metafora di quel pensiero pragmatico che spesso è tipico dei giorni nostri, ma senza astio né offesa, cercando si scardinare quei “luoghi comuni” che tanto sovente — in campo artistico — vengono riportati dai media. Pensieri sull’Arte sotto l’ottica di una visione tradizionale, ma non per questo immobile in paradigmi cristallizzati, quasi sassi gettati in quella piccionaia del comodo essere “borghesi” e dell’ancor peggio “politically correct”. Venti brevi assalti che “non fanno prigionieri”, ma vogliono porre in salvo ciò che merita, in un mondo di rovine sempre più presenti. |