Note: A cento anni di distanza Bernalda e la Basilicata tutta non dimenticano gli eventi tragici del 31 gennaio 1923 quando la cittadina jonica fu assediata e saccheggiata da circa mille squadristi fascisti. Dopo una giornata intera si scontri tre camicie nere e nazionalsocialisti del posto il bilancio fu di circa venti feriti più o meno gravi e tre morti, probabilmente estranei ai fatti, tra cui una giovane donna colpita a caso da un proiettile mentre allattava il suo neonato. Le squadre fasciste provenienti da molti centri lucani e dalla vicina Taranto, si erano dai appuntamento a Bernalda per l’inaugurazione della sede del gagliardetto ma soprattutto per punire i nazionalisti bernaldesi, tra cui anche nittiani e socialisti, che non intendevano ancora allinearsi al regime proprio nella fase in cui, a livello nazionale, l’intesa era stata già formalizzata. Quello che fu definiti L’Eccidio di Bernalda mise in crisi il regime fascista e lo stesso duce sciolse le squadre di azione sostituendole con la milizia volontaria. Fu inoltre aperta una inchiesta affidata ai Carabinieri, Polizia e al solerte funzionario di P. S. Paolo Di Tarsia ma non emersero precise responsabilità. A pagare per tutti con condanne leggere solo tre cittadini di Bernalda. Altri furono assolti per non aver commesso il fatto e per amnistia. |