Note: Buby è un ragazzino di otto anni, molto sveglio e attento, che ha un’abitudine simpatica: dare un nome a tutte le cose, anche a quelle più insignificanti. Dare il nome alle cose è un gioco davvero meraviglioso: ce le fa conoscere meglio e ce le rende più amiche. Nella vita ordinaria di un ragazzo, però, sono ben poche le occasioni di poter fare questo gioco; succede sempre che qualcuno più grande ha già dato il nome alle cose e i ragazzi possono soltanto domandare: Come si chiama questo? ... Come si chiama quest’altro? ... Buby invece ha la fortuna di poter fare il gioco liberamente, essendo capitato col fratello maggiore Pinotto in un’isola che è essa stessa senza nome. Dove si trova quest’isola? Remo Fusilli, che era abituato a giocare con la fantasia (ha scritto un bel romanzo, per più grandicelli, intitolato Il principe fantasma), non ha voluto dirlo chiaramente; forse bisogna andarla a cercare molto lontano, nel Paese della fantasia. Buby e Pinotto ci arrivano compiendo un gran salto, da un punto imprecisato dell’Oceano Pacifico. Pacifico quell’oceano - però - non è per il capitano Leandri e i due ragazzi, a causa di una banda di pirati che risparmiano loro la vita ma li abbandanano su quell’isola deserta e senza nome. Ci resteranno poco tempo, ma quanti pericoli dovranno affrontare! E se riusciranno a tornar via, dovranno ringraziare anche uno scimmione, a cui Buby dà subito, e opportunamente, il nome di Salvatore. |