Note: Le cento novelle raccolte da Boccaccio intorno alla metà del XIV secolo contribuiscono a fare dello scrittore di Certaldo uno dei maggiori esponenti di quegli autori eredi di Dante che consideravano la poesia – da considerarsi nel suo senso più ampio – e la teologia come una sola cosa. Eppure, malgrado ciò, raramente il Decameron ha avuto l’attenzione che merita rispetto al suo profilo teologico. Nel Decameron Boccaccio, testimone della tragedia causata dall’epidemia di peste del 1348, mette la sua arte a disposizione di un grande disegno pastorale: dire della misericordia di Dio verso gli uomini e indicare la strada da compiere per realizzare il bene. La teologia francescana e agostiniana fanno la loro comparsa nelle prime tre novelle del Decameron dove Boccaccio parla di Dio e della Sua assoluta misericordia che non si arresta di fronte al peccato e della presenza dello Spirito Santo nella Chiesa di Cristo. Quella tomista è invece protagonista delle ultime dieci novelle che rappresentano gli esempi mostrati agli uomini affinché comprendano come si possa vincere il male compiendo il bene. In mezzo, ottantasette storie dove uomini e donne sono messi a nudo nelle loro piccolezze e fragilità dando vita a una commedia umana che si svolge sotto lo sguardo divertito ma compassionevole dell’autore. |