Note: Sentiamo dire da più parti che la poesia purtroppo vende poco e che molti poeti contemporanei, atrofizzati in piccoli gruppetti autoreferenziali, sono la causa di questo divario fra poesia e lettori. La verità è che la poesia è sempre stata appannaggio di pochi, sicché mai ha costituito un mercato editoriale, salvo i rari casi di alcuni premi Nobel e solo dopo che costoro erano arrivati all’ambizioso traguardo. Negli ultimi anni, fermo restando l’esiguo numero dei lettori, si è moltiplicato il numero degli autori in un crescendo di presunzione e di autoreferenzialità, con la razzia di belle parole a mascherare il vuoto delle ispirazioni ed ogni elementare conoscenza di metrica e prosodia. Queste premesse sono utili per delineare il profilo del poeta Luca Campi, eccezione alla regola ed eccezionale nella qualità del suo verseggiare moderno, spregiudicato, evocativo e ricco di suggestioni di vita e di viaggio. Un poeta strano e interessante, dall’occhio lungo e sguardo sornione, ricco di un bagaglio linguistico ed emotivo davvero inusitato nel panorama della poesia contemporanea. |