Note: Un uomo rinchiuso in una cella e sottoposto a misure di sicurezza estreme. Completamente isolato dal mondo, mascherato, senza più nome, senza più tempo. Un prigioniero che visse per decenni passando da un carcere all’altro in un’odissea infinita fatta di ombre, ricordi, silenzio e dolore. Pinerolo, Exilles, Santa Margherita, Bastiglia. Sino alla morte. Spirò nel freddo novembre del 1703. Per centinaia d’anni l’identità dell’Uomo dalla maschera di ferro è rimasta un enigma, nonostante storici e curiosi abbiano indagato sull’affare sin dal XVIII secolo. Era un segreto di Stato tutelato con la massima discrezione. Non trapelò alla morte dell’Uomo dalla maschera di ferro, non trapelò alla morte di Luigi XIV e nemmeno quando, all’alba della Rivoluzione francese, il giornalista Brissot de Warville riuscì a penetrare nella cella della tour Bertaudiere, alla Bastiglia, dove lo sconosciuto aveva trascorso gli ultimi anni di vita. Soltanto oggi, documentazione completa alla mano, è stato possibile togliere la maschera a questa vittima dell’assolutismo. Il fante di cuori sfidò la vanità di un giovane re e questi giocò la dama di picche, la Morte, che lo murò vivo fino all’ultimo respiro. |