Note: Il diario di Aleksandra Stolypina apre senz’altro uno spazio mentale nuovo dove collocare la figura del padre Petr Stolypin, un luogo in cui l’immagine del politico e del capofamiglia sembrano richiamare quei valori sociali e tradizionali che la rivoluzione bolscevica avrebbe per sempre spazzato via. Da qui il senso melanconico delle parole di Aleksandra per un passato che nei suoi ricordi è molto più gioioso del suo presente da esiliata. Una testimonianza reale e tragica del passaggio dalla Russia imperiale a quella sovietica sullo sfondo di un vissuto esistenziale drammatico, poiché i bolscevichi perseguitano i monarchici, rei di aver concorso al disastro politico compiuto dallo zar all’indomani della sua ascesa al potere. Una confessione toccante quella di Aleksandra Stolypina che dimostra, ancora una volta, quanto la Russia si fosse fatta trovare impreparata al caos bolscevico. Allora, anche quello che poteva sembrare agli occhi degli uomini del tempo una nuova era di libertà e prosperità si rivelerà presto un grande fallimento, un esperimento sociale che settant’anni dopo metterà a nudo le contraddizioni di un’ideologia nata da un’ispirazione inclusiva, e vagamente equa, sfociata subito dopo nel più classico sistema verticistico e dittatoriale. |